
Cos’è il Diabete
Responsabile di questo fenomeno è un difetto assoluto o relativo di insulina, ormone formato dalle cellule ß del pancreas ed indispensabile per il metabolismo degli zuccheri.
Diabete di tipo I
Diabete insulino dipendente (tipo I o IDDM) caratterizzato dalla totale assenza di insulina (insulinopenia) e dalla presenza preponderante di glucagone (iperglucagonemia).
Diabete di tipo II
Diabete non insulino dipendente (tipo II o NIDDM) determinato o da un’insufficiente produzione di insulina da parte del pancreas o dall’incapacità dell’ormone secreto di agire in maniera normale (insulino-resistenza).
Insulina e Glucagone
L’Insulina è un ormone prodotto dal pancreas la cui presenza è essenziale per consentire al glucosio circolante nel sangue di entrare nelle cellule, dove è utilizzato come deposito di energia.
Il Glucagone è l’ormone pancreatico con azione contrapposta a quella dell’insulina: promuove la fuoriuscita del glucosio dalle cellule.
Insulina e Glucagone regolano il flusso in entrata e in uscita del glucosio dalle cellule al fine di mantenere stabile la glicemia (concentrazione di glucosio nel sangue).
Quando si ha il diabete
La mancanza di Insulina (diabete di tipo I) o la carenza di Insulina (diabete di tipo II) impediscono al glucosio presente nel sangue di entrare nelle cellule, inoltre, l’eccesso di glucagone (diabete di tipo I e diabete di tipo II) determina il flusso contrario (il glucosio dalle cellule passa nel sangue).
La conseguenza principale di questa anomala situazione è un marcato incremento della glicemia nel sangue.
Quando la concentrazione di glucosio nel sangue supera la soglia di 180 mg/dL, i reni non riescono a trattenere ulteriori quantità di zucchero che si riversano nelle urine, aumentandone il volume.
Insulina e Diabete
In una persona non affetta da diabete, l’insulina prodotta dal pancreas viene distribuita durante la giornata secondo un criterio molto semplice:Viene prodotta ogni qual volta il fisico la richiede.In particolare si può dire che l’Insulina viene liberata in una quantità definita “basale“ (per permettere al fegato di produrre il glucosio utile alle funzioni fisiologiche: cervello, ecc.), ed in una quantità superiore in prossimità dei pasti (“boli”). Nei pazienti affetti da diabete mellito si deve cercare di simulare al meglio la secrezione del pancreas,iniettando dall’esterno l’insulina necessaria al fisico.La somministrazione dell’insulina avviene per via sottocutanea, con insuline artificiali simili a quelle umane, attraverso l’uso di siringhe, penne o microinfusori.
Dosaggio Insulinico e Principi della Terapia Insulinica
Il dosaggio insulinico necessario varia da soggetto a soggetto, e, dato che è influenzato da diversi fattori, non è mai costante.Questo è il motivo per cui la terapia insulinica può richiedere frequenti modifiche dei dosaggi. Lo scopo principale della terapia insulinica è quello di fornire una copertura basale costante nell’arco delle ventiquattro ore. Per compensare l’effetto iperglicemizzante dei pasti si deve inoltre prevedere la somministrazione di boli prandiali (prima dei pasti).
Cos’è il Diabete
Il Diabete Mellito è una condizione caratterizzata da un patologico aumento della concentrazione di glucosio nel sangue.
Responsabile di questo fenomeno è un difetto assoluto o relativo di insulina, ormone formato dalle cellule ß del pancreas ed indispensabile per il metabolismo degli zuccheri.
Diabete di tipo I
Diabete insulino dipendente (tipo I o IDDM) caratterizzato dalla totale assenza di insulina (insulinopenia) e dalla presenza preponderante di glucagone (iperglucagonemia).
Diabete di tipo II
Diabete non insulino dipendente (tipo II o NIDDM) determinato o da un’insufficiente produzione di insulina da parte del pancreas o dall’incapacità dell’ormone secreto di agire in maniera normale (insulino-resistenza).
Insulina e Glucagone
L’Insulina è un ormone prodotto dal pancreas la cui presenza è essenziale per consentire al glucosio circolante nel sangue di entrare nelle cellule, dove è utilizzato come deposito di energia.
Il Glucagone è l’ormone pancreatico con azione contrapposta a quella dell’insulina: promuove la fuoriuscita del glucosio dalle cellule.
Insulina e Glucagone regolano il flusso in entrata e in uscita del glucosio dalle cellule al fine di mantenere stabile la glicemia (concentrazione di glucosio nel sangue).
Quando si ha il diabete
La mancanza di Insulina (diabete di tipo I) o la carenza di Insulina (diabete di tipo II) impediscono al glucosio presente nel sangue di entrare nelle cellule, inoltre, l’eccesso di glucagone (diabete di tipo I e diabete di tipo II) determina il flusso contrario (il glucosio dalle cellule passa nel sangue).
La conseguenza principale di questa anomala situazione è un marcato incremento della glicemia nel sangue.
Quando la concentrazione di glucosio nel sangue supera la soglia di 180 mg/dL, i reni non riescono a trattenere ulteriori quantità di zucchero che si riversano nelle urine, aumentandone il volume.
Insulina e Diabete
In una persona non affetta da diabete, l’insulina prodotta dal pancreas viene distribuita durante la giornata secondo un criterio molto semplice:Viene prodotta ogni qual volta il fisico la richiede.In particolare si può dire che l’Insulina viene liberata in una quantità definita “basale“ (per permettere al fegato di produrre il glucosio utile alle funzioni fisiologiche: cervello, ecc.), ed in una quantità superiore in prossimità dei pasti (“boli”). Nei pazienti affetti da diabete mellito si deve cercare di simulare al meglio la secrezione del pancreas,iniettando dall’esterno l’insulina necessaria al fisico.La somministrazione dell’insulina avviene per via sottocutanea, con insuline artificiali simili a quelle umane, attraverso l’uso di siringhe, penne o microinfusori.
Dosaggio Insulinico e Principi della Terapia Insulinica
Il dosaggio insulinico necessario varia da soggetto a soggetto, e, dato che è influenzato da diversi fattori, non è mai costante.Questo è il motivo per cui la terapia insulinica può richiedere frequenti modifiche dei dosaggi. Lo scopo principale della terapia insulinica è quello di fornire una copertura basale costante nell’arco delle ventiquattro ore. Per compensare l’effetto iperglicemizzante dei pasti si deve inoltre prevedere la somministrazione di boli prandiali (prima dei pasti).
Cos’è l’Insulina
In passato, il diabete di tipo 1 era noto come “diabete giovanile” perché insorge prevalentemente in età infantile o giovanile, solitamente prima dei 20 anni; tuttavia, in alcuni casi può manifestarsi anche in età adulta. È stato anche definito diabete “insulino dipendente”, perché chi è affetto da questo tipo di diabete deve somministrarsi insulina.
Perché devo somministrarmi insulina?
Nel diabete di tipo 1, l’organismo non è più in grado di produrre insulina.
L’insulina viene prodotta nel pancreas da particolari cellule, dette cellule beta. Quando una persona sviluppa il diabete di tipo 1, le cellule beta vengono distrutte per effetto di una reazione autoimmune.
L’insulina è necessaria all’organismo per poter utilizzare correttamente il glucosio presente nel sangue. Senza insulina, il glucosio nel sangue non può essere utilizzato; di conseguenza, all’organismo viene a mancare l’energia di cui ha bisogno.
Senza insulina, il glucosio resta inutilizzato nel sangue. Un livello di glicemia normale, in un soggetto sano non affetto da diabete, è di circa 100 mg/dl. Non è infrequente, tuttavia, al momento della diagnosi di diabete di tipo 1, riscontrare livelli di glicemia da quattro a sei volte superiori a quelli normali!
Livelli elevati di glicemia causano disidratazione, sensazione di sete e fame, rapida perdita di peso, sonnolenza e nausea frequente. In casi estremi, la persona può perdere conoscenza. Una possibile conseguenza grave è rappresentata dalla chetoacidosi diabetica, una condizione che, se non trattata immediatamente, può anche essere causa di morte.
Cos’è l’Insulina
Un piccolo ormone chiamato insulina: indispensabile per mantenere stabile il livello di glicemia
In passato, il diabete di tipo 1 era noto come “diabete giovanile” perché insorge prevalentemente in età infantile o giovanile, solitamente prima dei 20 anni; tuttavia, in alcuni casi può manifestarsi anche in età adulta. È stato anche definito diabete “insulino dipendente”, perché chi è affetto da questo tipo di diabete deve somministrarsi insulina.
Perché devo somministrarmi insulina?
Nel diabete di tipo 1, l’organismo non è più in grado di produrre insulina.
L’insulina viene prodotta nel pancreas da particolari cellule, dette cellule beta. Quando una persona sviluppa il diabete di tipo 1, le cellule beta vengono distrutte per effetto di una reazione autoimmune.
L’insulina è necessaria all’organismo per poter utilizzare correttamente il glucosio presente nel sangue. Senza insulina, il glucosio nel sangue non può essere utilizzato; di conseguenza, all’organismo viene a mancare l’energia di cui ha bisogno.
Senza insulina, il glucosio resta inutilizzato nel sangue. Un livello di glicemia normale, in un soggetto sano non affetto da diabete, è di circa 100 mg/dl. Non è infrequente, tuttavia, al momento della diagnosi di diabete di tipo 1, riscontrare livelli di glicemia da quattro a sei volte superiori a quelli normali!
Livelli elevati di glicemia causano disidratazione, sensazione di sete e fame, rapida perdita di peso, sonnolenza e nausea frequente. In casi estremi, la persona può perdere conoscenza. Una possibile conseguenza grave è rappresentata dalla chetoacidosi diabetica, una condizione che, se non trattata immediatamente, può anche essere causa di morte.
Cos’è la Glicemia
Con il termine glicemia ci si riferisce al glucosio presente nel sangue. Il glucosio è un tipo di zucchero che viene prodotto dall’organismo con la digestione dei carboidrati (zuccheri e amidi). Esso rappresenta la principale fonte energetica dell’organismo. Quando l’insulina è assente o inefficace, il livello di glucosio nel sangue aumenta. Livelli elevati di glicemia possono essere responsabili di complicanze del diabete sia a breve che a lungo termine.
Fissare gli obiettivi
Per una persona con diabete, l’obiettivo è mantenere dei livelli di glicemia il più vicini possibile alla norma e per il maggior tempo possibile.
Questo significa mantenere la glicemia media su livelli “sani”, ma anche prevenire forti oscillazioni da valori troppo alti a valori troppo bassi.
Mantenere un buon controllo della glicemia vi aiuta a sentirvi meglio e riduce il rischio di sviluppare complicanze legate al diabete.
D’altra parte, uno scarso controllo della glicemia ha un effetto negativo immediato sul vostro stato di salute, oltre ad esporvi ad un più elevato rischio di complicanze del diabete a lungo termine.
L’obiettivo preciso in termini di glicemia (il cosiddetto livello target) può variare da un soggetto all’altro.
Una persona non affetta da diabete generalmente ha una glicemia media di circa 100 mg/dl. Per una persona con diabete un valore di glicemia prima dei pasti nel range 90-130 mg/dl è indicatore di un buon controllo.
Diverse circostanze, tuttavia, possono pregiudicare la possibilità di raggiungere questa media.
Il diabetologo vi aiuterà ad individuare la media glicemica che possa essere interpretata come indicatore di buon controllo nel vostro caso.
Test della glicemia
Il test della glicemia è una componente importante della gestione del diabete perché mostra in che misura le vostre strategie stanno funzionando. I risultati del test indicati dal glucometro forniscono un’informazione immediata, che può aiutarvi a comprendere gli effetti di diversi fattori sul vostro livello di glicemia.
Ma fare un test della glicemia non deve limitarsi alla semplice acquisizione di un dato. Occorre anche saper interpretare il dato ottenuto e saper rispondere opportunamente ad esso. Il vostro obiettivo deve essere quello di mantenere dei livelli di glicemia entro il range dei valori target raccomandati dal vostro Diabetologo, evitando valori troppo elevati, che possono configurare un rischio di iperglicemia, o troppo bassi, che possono determinare un’ipoglicemia. Tenere il livello di glicemia il più vicino possibile alla norma è uno dei modi migliori per mantenersi in buona salute e ridurre il rischio di complicanze del diabete. Se si conosce il proprio valore di glicemia, si può utilizzare questa informazione per regolare opportunamente l’alimentazione, l’attività fisica e la terapia insulinica in modo da sentirsi sempre in forma.
Consigli per il test della glicemia
Due dei test più importanti che abbiate mai affrontato. (Il test di matematica non è uno di questi…)
- <Il test dell’emoglobina glicosilata: indica in che misura la glicemia è stata sotto controllo in un determinato periodo di tempo.
- Il test della glicemia: vi fornisce il valore glicemico di quel momento consentendovi di adottare le misure necessarie per mantenere i valori glicemici il più vicino possibile alla norma.
Lo sapevate??????
Il monitoraggio della glicemia può essere effettuato in qualunque momento della giornata. Tuttavia, spesso la cosa migliore è programmare il test glicemico ad un orario specifico e ripeterlo alla stessa ora tutti i giorni. Monitorizzando l’andamento della glicemia in base ai risultati dei test glicemici, imparerete a conoscervi meglio e, se necessario, potrete valutare delle modificare al vostro piano terapeutico insulinico. Il test della fruttosamina riflette la media glicemica delle ultime due settimane. Il test dell’emoglobina glicosilata riflette la media glicemica degli ultimi 2-3 mesi. Questi due test combinati forniscono a voi e ai vostri diabetologi informazioni preziose, che vi aiuteranno a mantenere la glicemia entro il range dei valori target. mantenetevi nel range dei valori target vi sentirete meglio e ridurrete il rischio di complicanze del diabete
Cos’è la Glicemia
Con il termine glicemia ci si riferisce al glucosio presente nel sangue. Il glucosio è un tipo di zucchero che viene prodotto dall’organismo con la digestione dei carboidrati (zuccheri e amidi). Esso rappresenta la principale fonte energetica dell’organismo. Quando l’insulina è assente o inefficace, il livello di glucosio nel sangue aumenta. Livelli elevati di glicemia possono essere responsabili di complicanze del diabete sia a breve che a lungo termine.
Fissare gli obiettivi
Per una persona con diabete, l’obiettivo è mantenere dei livelli di glicemia il più vicini possibile alla norma e per il maggior tempo possibile.
Questo significa mantenere la glicemia media su livelli “sani”, ma anche prevenire forti oscillazioni da valori troppo alti a valori troppo bassi.
Mantenere un buon controllo della glicemia vi aiuta a sentirvi meglio e riduce il rischio di sviluppare complicanze legate al diabete.
D’altra parte, uno scarso controllo della glicemia ha un effetto negativo immediato sul vostro stato di salute, oltre ad esporvi ad un più elevato rischio di complicanze del diabete a lungo termine.
L’obiettivo preciso in termini di glicemia (il cosiddetto livello target) può variare da un soggetto all’altro.
Una persona non affetta da diabete generalmente ha una glicemia media di circa 100 mg/dl. Per una persona con diabete un valore di glicemia prima dei pasti nel range 90-130 mg/dl è indicatore di un buon controllo.
Diverse circostanze, tuttavia, possono pregiudicare la possibilità di raggiungere questa media.
Il diabetologo vi aiuterà ad individuare la media glicemica che possa essere interpretata come indicatore di buon controllo nel vostro caso.
Test della glicemia
Il test della glicemia è una componente importante della gestione del diabete perché mostra in che misura le vostre strategie stanno funzionando. I risultati del test indicati dal glucometro forniscono un’informazione immediata, che può aiutarvi a comprendere gli effetti di diversi fattori sul vostro livello di glicemia.
Ma fare un test della glicemia non deve limitarsi alla semplice acquisizione di un dato. Occorre anche saper interpretare il dato ottenuto e saper rispondere opportunamente ad esso. Il vostro obiettivo deve essere quello di mantenere dei livelli di glicemia entro il range dei valori target raccomandati dal vostro Diabetologo, evitando valori troppo elevati, che possono configurare un rischio di iperglicemia, o troppo bassi, che possono determinare un’ipoglicemia. Tenere il livello di glicemia il più vicino possibile alla norma è uno dei modi migliori per mantenersi in buona salute e ridurre il rischio di complicanze del diabete. Se si conosce il proprio valore di glicemia, si può utilizzare questa informazione per regolare opportunamente l’alimentazione, l’attività fisica e la terapia insulinica in modo da sentirsi sempre in forma.
Consigli per il test della glicemia
Due dei test più importanti che abbiate mai affrontato. (Il test di matematica non è uno di questi…)
- <Il test dell’emoglobina glicosilata: indica in che misura la glicemia è stata sotto controllo in un determinato periodo di tempo.
- Il test della glicemia: vi fornisce il valore glicemico di quel momento consentendovi di adottare le misure necessarie per mantenere i valori glicemici il più vicino possibile alla norma.
Lo sapevate??????
Il monitoraggio della glicemia può essere effettuato in qualunque momento della giornata. Tuttavia, spesso la cosa migliore è programmare il test glicemico ad un orario specifico e ripeterlo alla stessa ora tutti i giorni. Monitorizzando l’andamento della glicemia in base ai risultati dei test glicemici, imparerete a conoscervi meglio e, se necessario, potrete valutare delle modificare al vostro piano terapeutico insulinico. Il test della fruttosamina riflette la media glicemica delle ultime due settimane. Il test dell’emoglobina glicosilata riflette la media glicemica degli ultimi 2-3 mesi. Questi due test combinati forniscono a voi e ai vostri diabetologi informazioni preziose, che vi aiuteranno a mantenere la glicemia entro il range dei valori target. mantenetevi nel range dei valori target vi sentirete meglio e ridurrete il rischio di complicanze del diabete
Alimentazione e Diabete
La scelta degli alimenti che mangiate ha un impatto diretto sulla quantità di glucosio nel sangue.
L’alimentazione è uno dei fattori che influiscono maggiormente sui livelli di glicemia nel sangue. Comprendere gli effetti degli alimenti, è essenziale per comprendere le dinamiche del diabete e imparare a gestire al meglio questa condizione. In effetti, se avete il diabete, è probabile che dedichiate più tempo alla programmazione dei pasti e degli spuntini che a qualsiasi altro aspetto della vostra cura quotidiana.
Perché l’alimentazione è importante?
È importante perché la scelta degli alimenti che assumete influisce direttamente sulla quantità di glucosio presente nel sangue ed il controllo del livello di glucosio nel sangue (cioè il controllo della glicemia) è l’obiettivo primario nella cura del diabete. Nella programmazione giornaliera dei pasti, molte delle vostre scelte possono avere un impatto positivo sul diabete e in generale sulla vostra salute.
Il glucosio è un tipo di zucchero che viene prodotto con la digestione degli alimenti. Una volta entrato nel circolo sanguigno, il glucosio diventa la principale fonte di energia dell’organismo. L’insulina è un ormone che permette di assorbire ed utilizzare il glucosio. Nella persona con diabete, l’organismo non è in grado di produrre insulina, o di usare correttamente l’insulina prodotta. Di conseguenza, da una parte l’organismo non ha a disposizione l’energia di cui ha bisogno, dall’altra il glucosio inutilizzato si accumula nel sangue causando danni all’organismo stesso.
I carboidrati sono le sostanze nutritive che vengono più rapidamente convertite in glucosio. Per questa ragione, una componente fondamentale della gestione del diabete è rappresentata dal calcolo dei carboidrati assunti nella dieta, sia in termini di quantità che di tempi di assunzione.
Alimentazione e Diabete
La scelta degli alimenti che mangiate ha un impatto diretto sulla quantità di glucosio nel sangue.
L’alimentazione è uno dei fattori che influiscono maggiormente sui livelli di glicemia nel sangue. Comprendere gli effetti degli alimenti, è essenziale per comprendere le dinamiche del diabete e imparare a gestire al meglio questa condizione. In effetti, se avete il diabete, è probabile che dedichiate più tempo alla programmazione dei pasti e degli spuntini che a qualsiasi altro aspetto della vostra cura quotidiana.
Perché l’alimentazione è importante?
È importante perché la scelta degli alimenti che assumete influisce direttamente sulla quantità di glucosio presente nel sangue ed il controllo del livello di glucosio nel sangue (cioè il controllo della glicemia) è l’obiettivo primario nella cura del diabete. Nella programmazione giornaliera dei pasti, molte delle vostre scelte possono avere un impatto positivo sul diabete e in generale sulla vostra salute.
Il glucosio è un tipo di zucchero che viene prodotto con la digestione degli alimenti. Una volta entrato nel circolo sanguigno, il glucosio diventa la principale fonte di energia dell’organismo. L’insulina è un ormone che permette di assorbire ed utilizzare il glucosio. Nella persona con diabete, l’organismo non è in grado di produrre insulina, o di usare correttamente l’insulina prodotta. Di conseguenza, da una parte l’organismo non ha a disposizione l’energia di cui ha bisogno, dall’altra il glucosio inutilizzato si accumula nel sangue causando danni all’organismo stesso.
I carboidrati sono le sostanze nutritive che vengono più rapidamente convertite in glucosio. Per questa ragione, una componente fondamentale della gestione del diabete è rappresentata dal calcolo dei carboidrati assunti nella dieta, sia in termini di quantità che di tempi di assunzione.
Carboidrati e Glicemia
I cibi che mangiamo sono composti da carboidrati, grassi, proteine, fibre ed altri nutrienti. Alcuni contengono una miscela di principi nutritivi, altri sono composti prevalentemente da uno o dall’altro. Ognuno di questi nutrienti ha un ruolo in una dieta sana. Tuttavia, quando si ha il diabete, è essenziale prestare particolare attenzione ai carboidrati perché i carboidrati sono le sostanze che più rapidamente vengono trasformate in glucosio. Pertanto, nella gestione del diabete, è fondamentale controllare la quantità e i tempi di assunzione dei carboidrati che compongono la nostra alimentazione.
I carboidrati sono essenziali
Qualcuno potrebbe essere indotto a pensare che, per un miglio controllo del diabete, sarebbe meglio evitare totalmente i carboidrati. In realtà, questo non è un approccio sicuro, in quanto l’organismo umano funziona alimentato dall’energia prodotta con la digestione dei carboidrati. Pertanto, è naturale che l’organismo necessiti fortemente di assumerne. Considerando l’impatto dei carboidrati sul livello glicemico, la persona con diabete dovrà imparare a gestirne adeguatamente l’assunzione valutando la quantità di carboidrati assunta ad ogni pasto e la quantità totale giornaliera. In assenza di un giusto apporto di carboidrati, è possibile che non ci si senta bene.
Come controllare i carboidrati
Per imparare a gestire meglio il proprio diabete è importante capire come i diversi alimenti possono influenzare i valori glicemici. Una particolare attenzione dovrà essere riservata ai piatti ricchi di carboidrati. Si può procedere per tentativi: per esempio, provate ad assumere porzioni di diversa entità di alimenti ricchi di carboidrati, come pane, riso, pasta, frutta e latte. (Il latte ed alcuni suoi derivati, come lo yogurt, contengono una quantità significativa di carboidrati.) Potete poi associare questi alimenti a base di carboidrati ad altri, come carni e verdure. L’obiettivo è mettere a punto un’alimentazione sana e bilanciata che preveda un’ampia scelta di alimenti diversi, senza generare un marcato picco glicemico dopo i pasti. Chiunque abbia il diabete deve sperimentare diverse combinazioni alimentari per individuare la quantità di carboidrati che può assumere giornalmente; inoltre, deve sapere dove reperire informazioni corrette sul contenuto di carboidrati dei vari alimenti.
Che cos’è l’indice glicemico?
L’espressione “indice glicemico” ricorre spesso quando si parla di diabete e alimentazione. I vari alimenti sono stati classificati in base al rispettivo indice glicemico, che esprime la velocità con cui essi tendono ad innalzare il livello di glicemia. Un alimento con elevato indice glicemico tenderà ad innalzare velocemente il livello di glucosio nel sangue; hanno questa caratteristica, per esempio, i dolci, il pane, le patate. Al contrario, un alimento con basso indice glicemico influenzerà più lentamente il livello della glicemia. Si tenga presente, tuttavia, che dietro a queste linee guida non vi è una scienza esatta. La risposta all’assunzione di un determinato alimento può variare da un individuo all’altro, così come l’effetto dei vari alimenti sulla glicemia può essere diverso a seconda che essi vengano assunti singolarmente o associati ad altri. Le tabelle che riportano l’indice glicemico sono utili perché forniscono informazioni sui singoli alimenti, ma è molto importante che sappiate anche come il vostro organismo reagisce ai diversi alimenti contenuti nella vostra alimentazione.
Carboidrati e Glicemia
I cibi che mangiamo sono composti da carboidrati, grassi, proteine, fibre ed altri nutrienti. Alcuni contengono una miscela di principi nutritivi, altri sono composti prevalentemente da uno o dall’altro. Ognuno di questi nutrienti ha un ruolo in una dieta sana. Tuttavia, quando si ha il diabete, è essenziale prestare particolare attenzione ai carboidrati perché i carboidrati sono le sostanze che più rapidamente vengono trasformate in glucosio. Pertanto, nella gestione del diabete, è fondamentale controllare la quantità e i tempi di assunzione dei carboidrati che compongono la nostra alimentazione.
I carboidrati sono essenziali
Qualcuno potrebbe essere indotto a pensare che, per un miglio controllo del diabete, sarebbe meglio evitare totalmente i carboidrati. In realtà, questo non è un approccio sicuro, in quanto l’organismo umano funziona alimentato dall’energia prodotta con la digestione dei carboidrati. Pertanto, è naturale che l’organismo necessiti fortemente di assumerne. Considerando l’impatto dei carboidrati sul livello glicemico, la persona con diabete dovrà imparare a gestirne adeguatamente l’assunzione valutando la quantità di carboidrati assunta ad ogni pasto e la quantità totale giornaliera. In assenza di un giusto apporto di carboidrati, è possibile che non ci si senta bene.
Come controllare i carboidrati
Per imparare a gestire meglio il proprio diabete è importante capire come i diversi alimenti possono influenzare i valori glicemici. Una particolare attenzione dovrà essere riservata ai piatti ricchi di carboidrati. Si può procedere per tentativi: per esempio, provate ad assumere porzioni di diversa entità di alimenti ricchi di carboidrati, come pane, riso, pasta, frutta e latte. (Il latte ed alcuni suoi derivati, come lo yogurt, contengono una quantità significativa di carboidrati.) Potete poi associare questi alimenti a base di carboidrati ad altri, come carni e verdure. L’obiettivo è mettere a punto un’alimentazione sana e bilanciata che preveda un’ampia scelta di alimenti diversi, senza generare un marcato picco glicemico dopo i pasti. Chiunque abbia il diabete deve sperimentare diverse combinazioni alimentari per individuare la quantità di carboidrati che può assumere giornalmente; inoltre, deve sapere dove reperire informazioni corrette sul contenuto di carboidrati dei vari alimenti.
Che cos’è l’indice glicemico?
L’espressione “indice glicemico” ricorre spesso quando si parla di diabete e alimentazione. I vari alimenti sono stati classificati in base al rispettivo indice glicemico, che esprime la velocità con cui essi tendono ad innalzare il livello di glicemia. Un alimento con elevato indice glicemico tenderà ad innalzare velocemente il livello di glucosio nel sangue; hanno questa caratteristica, per esempio, i dolci, il pane, le patate. Al contrario, un alimento con basso indice glicemico influenzerà più lentamente il livello della glicemia. Si tenga presente, tuttavia, che dietro a queste linee guida non vi è una scienza esatta. La risposta all’assunzione di un determinato alimento può variare da un individuo all’altro, così come l’effetto dei vari alimenti sulla glicemia può essere diverso a seconda che essi vengano assunti singolarmente o associati ad altri. Le tabelle che riportano l’indice glicemico sono utili perché forniscono informazioni sui singoli alimenti, ma è molto importante che sappiate anche come il vostro organismo reagisce ai diversi alimenti contenuti nella vostra alimentazione.
Attività fisica e Diabete
L’attività fisica può aiutarvi ad ottenere un buon controllo del diabete perché brucia il glucosio presente nel sangue
L’attività fisica è molto importante per il controllo del diabete, ma spesso viene trascurata.
Per attività fisica si intende qualsiasi tipo di occupazione che vi richieda di mettervi in movimento, per esempio fare una passeggiata, salire e scendere le scale o anche semplicemente fare lavori in casa o in giardino. Idealmente, dovreste dedicare a questo tipo di attività 30 minuti al giorno.
L’attività fisica può aiutarvi ad ottenere un miglior controllo del diabete in quanto brucia il glucosio presente nel sangue per produrre energia e consente all’organismo di utilizzare meglio l’insulina disponibile. Ma l’attività fisica ha anche molti altri vantaggi: ha un effetto benefico sulla pressione arteriosa e sui livelli di colesterolo, riducendo il rischio di problemi cardiaci. Vi tiene in forma, con un buon tono muscolare e una buona flessibilità ed è indispensabile per mantenere un corretto peso corporeo.
La cosa più difficile, forse, è trovare il tempo da dedicare all’attività fisica. Ma quei famosi 30 minuti possono anche essere ripartiti in tre brevi periodi di 10 minuti: l’effetto è lo stesso!
Attività fisica e monitoraggio della glicemia
Per le persone con diabete, mantenersi fisicamente attivi significa fare in modo che l’insulina lavori in modo più efficiente ed anche per migliorare i livelli di glicemia. Prima dell’attività fisica, le persone con diabete devono adottare particolari precauzioni, in quanto l’attività fisica abbassa il livello di glicemia. La cosa migliore è chiedere consiglio al proprio diabetologo prima di iniziare un programma di attività fisica. Il diabetologo vi spiegherà come modificare l’alimentazione e la terapia insulinica in funzione dell’attività fisica programmata e che cosa fare se il livello di glicemia risulta troppo alto o troppo basso prima, durante o dopo l’esercizio fisico. Per avere un’informazione immediata sugli effetti dell’attività fisica, una possibilità è monitorizzare la glicemia mediante frequenti test glicemici. La frequenza dei test dipenderà dai seguenti fattori:
- Programma che avete stabilito con il vostro diabetologo
- Tipo di terapia insulinica
- Frequenza di oscillazioni della glicemia nell’arco della giornata
Conoscere i vostri valori di glicemia permetterà a voi e ai vostri diabetologi di modificare opportunamente il dosaggio dell’Insulina o il programma alimentare o di iniziare un tipo di attività fisica efficace per voi.
Attività fisica e Diabete
L’attività fisica può aiutarvi ad ottenere un buon controllo del diabete perché brucia il glucosio presente nel sangue
L’attività fisica è molto importante per il controllo del diabete, ma spesso viene trascurata.
Per attività fisica si intende qualsiasi tipo di occupazione che vi richieda di mettervi in movimento, per esempio fare una passeggiata, salire e scendere le scale o anche semplicemente fare lavori in casa o in giardino. Idealmente, dovreste dedicare a questo tipo di attività 30 minuti al giorno.
L’attività fisica può aiutarvi ad ottenere un miglior controllo del diabete in quanto brucia il glucosio presente nel sangue per produrre energia e consente all’organismo di utilizzare meglio l’insulina disponibile. Ma l’attività fisica ha anche molti altri vantaggi: ha un effetto benefico sulla pressione arteriosa e sui livelli di colesterolo, riducendo il rischio di problemi cardiaci. Vi tiene in forma, con un buon tono muscolare e una buona flessibilità ed è indispensabile per mantenere un corretto peso corporeo.
La cosa più difficile, forse, è trovare il tempo da dedicare all’attività fisica. Ma quei famosi 30 minuti possono anche essere ripartiti in tre brevi periodi di 10 minuti: l’effetto è lo stesso!
Attività fisica e monitoraggio della glicemia
Per le persone con diabete, mantenersi fisicamente attivi significa fare in modo che l’insulina lavori in modo più efficiente ed anche per migliorare i livelli di glicemia. Prima dell’attività fisica, le persone con diabete devono adottare particolari precauzioni, in quanto l’attività fisica abbassa il livello di glicemia. La cosa migliore è chiedere consiglio al proprio diabetologo prima di iniziare un programma di attività fisica. Il diabetologo vi spiegherà come modificare l’alimentazione e la terapia insulinica in funzione dell’attività fisica programmata e che cosa fare se il livello di glicemia risulta troppo alto o troppo basso prima, durante o dopo l’esercizio fisico. Per avere un’informazione immediata sugli effetti dell’attività fisica, una possibilità è monitorizzare la glicemia mediante frequenti test glicemici. La frequenza dei test dipenderà dai seguenti fattori:
- Programma che avete stabilito con il vostro diabetologo
- Tipo di terapia insulinica
- Frequenza di oscillazioni della glicemia nell’arco della giornata
Conoscere i vostri valori di glicemia permetterà a voi e ai vostri diabetologi di modificare opportunamente il dosaggio dell’Insulina o il programma alimentare o di iniziare un tipo di attività fisica efficace per voi.
Kit di Emergenza per il Diabete
Essere pronti ad affrontare le emergenze del diabete
Come affrontare gli imprevisti
A volte la vita riserva degli imprevisti. Per una persona che convive con il diabete, è molto importante essere pronti ad affrontarli.
Può sembrare che oggi sia un giorno come un altro, ma chissà se davvero è così. Nel dubbio, ovunque siate diretti, è bene portare con voi un kit di materiali di emergenza per il diabete e la pompa per insulina, da tenere a portata di mano per fare fronte ad eventuali imprevisti.
Che cosa deve contenere il kit di emergenza
Il kit deve innanzitutto riportare i riferimenti delle persone da contattare in caso di emergenza, il nome e il numero di telefono del vostro diabetologo. Inoltre, deve contenere:
• Insulina iniettabile, ago e siringa oppure penna, alcool e garze/cotone idrofilo.
• Tutto l’occorrente per il monitoraggio della glicemia: glucometro, strisce di test o sensori, dispositivo pungi dito, batterie del glucometro.
• Zucchero ad assorbimento rapido, per esempio caramelle, glucosio in tavolette o in forma liquida,gelatine di frutta, succo di frutta, frutta, ecc.
• Materiale per la preparazione della sede di infusione.
• Un set infusionale di riserva.
• Batterie di ricambio per la pompa per insulina.
• Cartucce per la pompa per insulina.
• Medicazioni e cerotti.
• Kit di glucagone.
• Identificativo medico (braccialetto o tessera nel portafogli).
Kit di Emergenza per il Diabete
Essere pronti ad affrontare le emergenze del diabete
Come affrontare gli imprevisti
A volte la vita riserva degli imprevisti. Per una persona che convive con il diabete, è molto importante essere pronti ad affrontarli.
Può sembrare che oggi sia un giorno come un altro, ma chissà se davvero è così. Nel dubbio, ovunque siate diretti, è bene portare con voi un kit di materiali di emergenza per il diabete e la pompa per insulina, da tenere a portata di mano per fare fronte ad eventuali imprevisti.
Che cosa deve contenere il kit di emergenza
Il kit deve innanzitutto riportare i riferimenti delle persone da contattare in caso di emergenza, il nome e il numero di telefono del vostro diabetologo. Inoltre, deve contenere:
• Insulina iniettabile, ago e siringa oppure penna, alcool e garze/cotone idrofilo.
• Tutto l’occorrente per il monitoraggio della glicemia: glucometro, strisce di test o sensori, dispositivo pungi dito, batterie del glucometro.
• Zucchero ad assorbimento rapido, per esempio caramelle, glucosio in tavolette o in forma liquida,gelatine di frutta, succo di frutta, frutta, ecc.
• Materiale per la preparazione della sede di infusione.
• Un set infusionale di riserva.
• Batterie di ricambio per la pompa per insulina.
• Cartucce per la pompa per insulina.
• Medicazioni e cerotti.
• Kit di glucagone.
• Identificativo medico (braccialetto o tessera nel portafogli).